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Qualche settimana fa i creators di Ecotips, che hanno partecipato al Pilot 6, si sono incontrati in diretta nella community FB di Apical per confrontarsi e parlare del loro progetto, toccando alcuni argomenti molto importanti come le sfide che si stanno trovando ad affrontare durante il percorso di crescita

Oggi vi presentiamo Diletta, Giorgia e Maurizio, creators di EcoTips Travel Lab, un tour operator in fase di inizio, e si occupano di outgoing per varie destinazioni del mondo e di incoming per quanto riguarda, al momento, la Sicilia orientale, mentre stanno pian piano allargandosi su tutto il resto della Sicilia e sulle isole minori, su cui hanno già diversi progetti.

La loro visione:

I Creator man mano che raccontano della loro esperienza, parlano di una visione molto comune al giorno d’oggi. Infatti per loro è estremamente facile trovare viaggi mainstream con esperienze standard, poco coinvolgenti.

A volte può sembrare comodo restare fermi sulla classica esperienza, capace magari di emozionare il viaggiatore e lasciarlo soddisfatto della destinazione. Allo stesso tempo però in questi scenari manca quel qualcosa in più. Dato da esperienze autentiche e coinvolgenti che mettano in contatto il viaggiatore con la comunità del luogo, la quale porta avanti tradizioni antiche e che può mostrare e far vivere maggiormente l’identità del territorio piuttosto che semplicemente ospitare la visita.

I creator di EcoTips Travel Lab vanno alla ricerca di piccoli dettagli per esperienze che non siano mainstream e sostengono che si debba andare a cercare attività davvero autentiche che possano differenziare il prodotto da un’offerta di turismo di massa e obsoleto. Per esempio, la presenza di una comunità locale che offre esperienze ed opportunità ai turisti può rendere un soggiorno davvero speciale.

Quali superpoteri bisogna avere per trovare quelle piccole realtà del proprio territorio che rendono un’esperienza autentica e sostenibile?

Non è facile, noi abbiamo iniziato dalla nostra area, quella ionico-etnea, una zona strategica dov’è c’è tanto da fare e da vedere. In questa area un turista tendenzialmente dedica solo due giorni a queste zone, ma c’è molto di più.

La cosa più importante è avere una rete, conoscere persone che abbiano la stessa vision. Per esempio, partecipare alle fiere è un ottimo modo per incontrare persone e, per il suo team, molti spunti sono venuti semplicemente parlando del progetto a persone che magari non sono neanche del settore come artigiani, agricoltori, ecc.

In alcuni casi questo è stato uno spunto per iniziare collaborazioni attraverso cui offrire esperienze che non per forza nascono dal comparto turistico.

Come mai a volte risulta difficile stringere collaborazioni?

A volte le persone si fossilizzano su un’idea perché in tutti gli anni precedenti ha funzionato e, piuttosto che rischiare un po’, cambiare e affidarsi ai consigli di qualcuno, preferiscono continuare per quella strada.

In alcune occasioni non è iniziata una collaborazione perché le piccole realtà non si fidano di stringere partnership: in certi casi sa come funziona una determinata attività e vorrebbe svilupparla in un certo modo per renderla più autentica ed unica possibile, ma spesso ci sono dei freni dall’altra parte.

Inoltre, molte agenzie rimangono sul mainstream perché hanno paura che le piccole realtà non abbiano le competenze, la qualità per affrontare l’accoglienza o perchè fanno fatica ad avere una  conoscenza del territorio tale da potersi fidare davvero delle realtà. È una sfida che accomuna tutti quei progetti più piccoli e/o che stanno nascendo. In conclusione, la soluzione sarebbe partire dalle piccole realtà lentamente, cercando di conoscersi e fidarsi a vicenda: il punto di forza sta nell’avanzare lentamente ma bene.

Qual è uno degli elementi fondamentali per la crescita dei progetti travel?

Come abbiamo potuto vedere anche noi durante il Pilot, la trasformazione continua all’infinitoLa trasformazione è infatti un elemento fondamentale per la crescita di un progetto ma anche, per esempio, per mettere le basi e mettere in discussione se stessi e l’idea iniziale. A volte tutto ciò manca nei potenziali partner ma, fortunatamente, allo stesso tempo ci sono tante persone aperte ai cambiamenti e all’impronta sostenibile che si vuole dare ai prodotti e alle esperienze.

Concludo, ponendo anche le basi per un altro argomento, con una domanda retorica (ma neanche troppo!): Cosa può rendere un tour e un soggiorno sostenibile? Innanzitutto la scelta del soggiorno e la scelta delle esperienze.

Sostenibilità delle esperienze e Repeaters

Arrivo così ad un argomento strettamente collegato. Un esempio: i repeaters, cioè quei visitatori di una destinazione che scelgono di tornare dopo un tot di tempo, potrebbero trovare opportunità completamente diverse rispetto alla prima volta che hanno visitato il luogo. Bisogna, quindi, sfatare il mito del turismo dei repeaters rivalutando l’idea di tornare nei posti dove si è stati. Il viaggiatore che torna dove è già stato e magari ha fatto una visita classica, a maggior ragione ha bisogno di andare a trovare quella cosa speciale per cui valga la pena visitare di nuovo un luogo. 

Secondo noi l’intervista è stata molto interessante ed offre ottimi spunti di riflessione.

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